RADIODRAMMA 

Cos'è il Radiodramma?
La radio è una forma d’arte e di comunicazione figlia del novecento che portò, dagli anni '40 in poi, nelle case di tutto il mondo, in una modalità inedita e rinnovata, l’arte del teatro. I radiodrammi fecero compagnia a milioni di ascoltatori, prima in Inghilterra e Stati Uniti e poi in Europa e in Italia.  Erano
 testi scritti appositamente per essere ascoltati e non rappresentati dal vivo e avevano delle durate di circa mezz’ora, pensate proprio per le necessità e le tempistiche degli ascoltatori. I radiodrammi a volte erano anche realizzati a puntate. La scrittura quindi non era esattamente teatrale, ma concepita per l’evocazione in assenza di visione.

La radio è stata ed è una sorella minore del teatro perché  utilizza, in una forma nuova, ingredienti necessari anche alla rappresentazione dal vivo: la capacità di immaginare, di vedere con gli occhi della mente, il piacere di evocare realtà lontane nel tempo e nello spazio. L’assenza di visione potenzia la predisposizione ad ascoltare e abbandonarsi alle voci degli attori, in viaggi immaginari nel tempo e nello spazio, in una modalità inedita per il teatro, più individuale che collettiva.

 

 

I NOSTRI CORSI

I nostri corsi sono percorsi, dedicati alla recitazione radiofonica, attraverso la creazione e la messa in onda in diretta, sulla piattaforma Zoom, di un progetto radiofonico basato su un’opera completa o su un collage di opere radiofoniche o opere teatrali, riadattate per la radio, tratte da un repertorio classico o contemporaneo. La scelta verrà fatta dal docente tenendo conto delle presenze maschili e femminili e del numero effettivo di partecipanti. Lavoreremo quindi sia sugli aspetti creativi, (interpretazione del personaggio e delle situazioni) sia su aspetti tecnici del lavoro attoriale (dizione, volumi, ritmi, colori della voce). La messa in onda su zoom sarà aperta a tutti gli ospiti invitati, si svolgerà senza video e gli invitati ascolteranno i nostri radiodrammi in diretta, potendo anche collegare il loro pc a uno stereo, senza dover stare di fronte allo schermo ma muovendosi liberamente per casa, esattamente come se si ascoltasse la radio. 

 

 

 


insegnante adriano saleri

Adriano Saleri
Attore e Insegnante

 

Si laurea con lode nel 2002 all’Università di Roma “La Sapienza” in Lettere e Filosofia. 
Dopo aver debuttato in teatro nel 1998 con lo spettacolo “Il giardino d’infanzia di Riki” di David Grossman, diretto da Stefano Viali, studia come attore al Centro Sperimentale diCinematografia, seguendo i corsi di docenti come Lina Wertmuller, Giancarlo Giannini e Paolo Sorrentino, e si diploma nel 2005. Proprio nel 2005 è protagonista del cortometraggio “Nature: Consuelo”, regia di Carlo Pisani e con la supervisione artistica di Paolo Sorrentino, all’interno del cui workshop al CSC nasce questo corto. Il corto viene presentato nel 2005 al Festival di Venezia nella sezione “Corto Cortissimo”. 

In teatro è diretto da Pierpaolo Sepe, Piero Maccarinelli (nell’ultimo testo teatrale di Tullio Kezich, “Il romanzo di Ferrara” dalle opere di Giorgio Bassani), Emanuela Giordano, Sergio Pierattini, Giles Smith (“In the forest” presentato nel 2012 al PAM Festival di New York), Peter Stein nell’opera lirica “Il naso” di Shostackovic al Teatro dell’Opera di Roma (nell'unico ruolo recitato in lingua russa presente nell'opera).

Per la televisione ha lavorato in diverse serie televisive come “La squadra 8” e “Romanzo criminale-La serie”, "Distretto di polizia 6", "Margarita Nazarova" (First Russian Channel) e recentemente nella serie attualmente in preparazione per Netflix "Suburra" diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi. In cinema, tra i vari, ha lavorato nel film “Venti sigarette” diretto da Aureliano Amadei (premio controcampo al Festival di Venezia 2010) e "7/8", regia di Stefano Landini. Nel 2013 prende parte come attore al film  “Procession”, diretto da Clemens Von Wedemayer e presentato all’interno della mostra “The Cast” al Museo Maxxi di Roma, nel 2016 al film “Moderation” diretto da Anja Kirschner e presentato al Festival di Berlino 2016.

Da anni svolge in Italia attività di insegnamento e di creazione di spettacoli in ambito didattico presso diverse strutture e centri di formazione ( tra gli altri NABA di Milano, Kairos Teatro, Playhouse, Cassiopea Teatro, Teatro Ivelise, Officina Teatro, Ygramoul Teatro, Vision Academy, "The artist" di Velletri) con corsi di teatro, recitazione, dizione e corsi per registi di direzione degli attori.

E' anche traduttore  di testi teatrali dal francese e nel 2014 ha curato una nuova edizione dal francese per Dino Audino Editore de "Il paradosso dell'attore" di Denis Diderot.

 

Ha inoltre tenuto seminari di Storia del Teatro e Storia del Cinema presso diverse Associazioni Culturali del Lazio e di altre Regioni italiane e organizzato Rassegne di cinema contemporaneo o classico, con particolare attenzione al cinema russo e dell’Est Europa.

Dal 2015 collabora come attore con Project xx1 alla realizzazione di esperienze di teatro immersivo con progetti come "Augenblick-L'istante possibile" e "La Fleur-Il fiore proibito" diretti da Riccardo Brunetti.

E' anche traduttore  di testi teatrali dal francese e dall'inglese. Nel 2014 ha curato una nuova edizione dal francese per Dino Audino Editore de "Il paradosso dell'attore" di Denis Diderot e nel 2018 ha tradotto per CuePress "The Total Film-Maker" di Jerry Lewis.

 

Ha debuttato come regista nel mese di aprile 2019 presso il Teatro Studio Uno con lo spettacolo "I miei soldi".

 

PUBBLICAZIONI

"Il Paradosso sull’attore" (traduzione dal francese) di Denis Diderot con una prefazione di Jacques Coupeau, Dino Audino Editore, 2014.